martedì 3 giugno 2008

Piccoli investitori crescono_a cura di Piero Rubino.

Guardando una puntata del programma "Report" in onda su Rai Tre ogni domenica sera, sono venuto a conoscenza del fatto che un numero immenso di Enti pubblici italiani, tra i quali Comuni, Province e Regioni, per far quadrare i bilanci, si sono avventurati anni fa in una sorta di investimento finanziario chiamato "Swap" o "Derivato".
Tecnicamente
lo Swap consiste nello scambio di flussi di cassa tra due controparti.
Per noi comuni mortali
, lo "Swap" non è altro che un mutuo, però senza le certezze di un normale mutuo, perché non si sa ne quanto è costato ne quanto costerà nel momento in cui si deciderà di chiuderlo.

Funziona così: la banca offre agli Enti che firmano il contratto la cifra di denaro richiesta (che serve nella maggior parte dei casi per riempire i “buchi neri” dei Bilanci) e chiede in cambio il pagamento di interessi, a titolo di "assicurazione", sui debiti contratti da una "controparte" (di solito un altro Ente) che resta però anonima.
In sostanza è come se un piccolo Comune come Chieuti, in cambio di una somma di denaro, si accollasse l'onere di fare da garante per i debiti del Comune di Milano, ed ovviamente più il tasso d'interesse aumenta, più aumenta la "rata" da pagare.

Il risultato è quello di portarsi a casa dei rischi che strangolano le piccole realtà come la nostra e dai quali non ci si riesce più a liberare.
Al giorno d'oggi, gli unici Enti che sono riusciti a limitare le perdite o, nella migliore delle ipotesi, a pareggiare i debiti con le banche, sono quelli che hanno rescisso i contratti prima che i tassi d'interesse arrivassero alle stelle e cioè prima del 2005, tutti gli altri versano in gravi situazioni finanziarie.


Nel seguire quel servizio televisivo, la prima cosa a cui ho pensato è stata:
"ma possibile che i nostri grandi ed esperti Amministratori, durante la loro ormai decennale esperienza amministrativa, non abbiano firmato un contratto di Swap?? "

Alla mia domanda è arrivata una "celere" risposta:
con la
Delibera di Giunta n. 67 del 13/05/2008 il "team di esperti” che ci amministra, chiede alla BNL una rescissione di contratto per uno Swap firmato nel 2004, cioè immediatamente prima dell'aumento dei tassi d'interesse!
Ma la cosa più simpatica è che si riservano di non rescindere il contratto nel caso in cui il "prezzo da pagare" sia troppo alto: è come se dicessero alla banca
"cara BNL, dimmi quanti soldi vuoi per smetterla di "fregarmi", però sappi che se mi chiedi troppi soldi, io ti autorizzo a continuare a derubare i miei cittadini!! "

Chi pagherà le conseguenze di questo modo scriteriato di improvvisarsi "grandi investitori" quando non si ha neanche la capacità di leggere un Bilancio Comunale??
Noi cittadini di Chieuti!!!
Pagheremo attraverso le imposte comunali che sono inevitabilmente aumentate, visto che in Bilancio 2008 è previsto un aumento di € 50.200,00, circa € 140,00 a famiglia, che dovrebbero andare a coprire la mole di "interessi passivi" determinati dal contratto di Swap.
Pagheremo attraverso l'aumento dell' ICI sulla seconda casa, pagheremo attraverso l'aumento dell'addizionale IRPEF.

Poi hanno il coraggio di venirci a dire "con il cuore in mano" che non avrebbero mai voluto aumentare la tasse:

abbiate piuttosto il coraggio di chiedere scusa a tutti i cittadini di Chieuti per tutto ciò che stanno pagando e che pagheranno, solo perché servivano un po’ di spiccioli per riempire i buchi di bilancio causati da una politica fatta di sprechi e di opere inutili!!

Ma la preoccupazione mia più grande è che allo schifo non c'è mai fine!!


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