giovedì 15 aprile 2010

Quando "il fatto non sussiste"_a cura di Piero Rubino


Dopo circa tre anni di udienze, testimonianze, Giudice di pace,
ieri si è finalmente conclusa la mia prima avventura Giudiziaria iniziata in occasione delle elezioni amministrative del 2007, dopo che, un (candidato) già amministratore del Comune di Chieuti, sentitosi offeso dalle parole da me proferite (o meglio dai "fatti veri" da me esposti!!) durante un pubblico comizio, aveva pensato bene di querelarmi per "diffamazione"!!

Come è andata a finire??

Sono stato semplicemente "Assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste!!!" secondo l'Art.530 comma 1 del c.p.p., che recità così:
"Se il fatto non sussiste, se l’imputato non lo ha commesso, se il fatto non costituisce reato o non è previsto dalla legge come reato ovvero se il reato è stato commesso da persona non imputabile o non punibile per un’altra ragione, il giudice pronuncia sentenza di assoluzione indicandone la causa nel dispositivo."

Leggendo attentamente l'art.530 del c.c.p., si capisce bene che "dire la verità" non costituisce reato!!

E' per questo motivo che, più che una vittoria mia personale, ritengo che questa sia una vittoria di tutti i cittadini di Chieuti che si sentono "liberi di esprimere le proprie opinioni" e, soprattutto, una vittoria per la "parola" intesa come "speranza di cambiamento".

Roberto Saviano scrive:
"Quello che realmente spaventa è che si possa venire a conoscenza di determinati eventi e, soprattutto, che si possano finalmente intravedere i meccanismi che li hanno provocati.
Quel che spaventa è che qualcuno possa d’improvviso avere la possibilità di capire come vanno le cose.
Avere gli strumenti che svelino quel che sta dietro. E soprattutto avere la possibilità di percepire determinate storie come le proprie storie.
Non più come storie lontane, non più come vicende geograficamente distanti, ma come facenti parte della propria vita.
Allora ciò che più temono le organizzazioni criminali non è soltanto la luce continua che gli viene posta addosso, ma soprattutto che migliaia, forse milioni di persone in Italia e nel mondo, possano sentire le loro vicende e il loro destino come qualcosa che riguarda tutti."
....da circa tre anni io cerco semplicemente di spiegare ai cittadini di Chieuti come vanno realmente le cose....
con la speranza che la mia esperienza possa servire da stimolo per tutte quelle persone che sanno i fatti ma hanno paura di raccontarli...che vivono nel silenzio per paura di essere "querelati"...che non hanno ancora capito che, volendo, si può cambiare!!!